domenica 3 agosto 2014

LA CHURECA, Los Niños del Basurero . Managua Nicaragua

C'è una discarica vicino al lago Nicaragua dove vivono centinaia di famiglie si chiama La Chureca  ed è la città dei rifiuti, una città nel senso che vi abitano dei cittadini, circa 1800.
Se andiamo sulla collina vicino al parco di Managua la vista del tramonto è uno dei più belli in assoluto, la città si estende sotto di noi ed il panorama racconta la sua storia, il terremoto del 1972 che distrusse l'80% della città ha lasciato segni che si vedono tutt'ora nel paesaggio e nell'anima della gente.
Il verde della selva sembra così folto che non ci lascia immaginare che proprio alle porte di questa città ci sia un luogo come la Chureca.
Ho visto ed ho visitato persone che vivevano in case fatte di assi, di fango, di sacco nero, case senza pavimenti, senz'acqua, senza luce, lontani da tutto e da tutti, ma lì nella Chureca c'è qualcosa che non ho mai visto. Una città tra i rifiuti dove i bambini scavano con le loro piccole mani  per trovare qualcosa da mangiare per se e per la propria famiglia, forse troveranno qualcosa da rivendere chissà.
E' il loro lavoro quotidiano, molti non possono andare a scuola poichè sono consapevoli, nonostante la loro giovane età, di essere l'unico sostentamento per la famiglia.
Una città non di sola immondizia ma soprattutto un luogo dove molte famiglie sperano di poter sopravvivere.



Il video che segue è stravolgente ma potrebbe aiutarci a ricordare che dall'altra parte del mondo o dietro casa nostra qualcuno vive dei nostri rifiuti.



Domanda del reporter:
-In questo momento quel'è la cosa che ti piacerebbe di più avere o fare?
Risposta del bimbo dopo secondi di riflessione
-Mi piacerebbe non essere in questo posto ma ci devo stare perchè non abbiamo soldi...
Il reporter rivolge al bimbo una domanda molto semplice, quella che si fa a tutti i  bambini:
-Cosa vuoi fare da grande?
Il bimbo risponde:
-Vorrei entrare nella polizia

-Quando piove - dice un altro ragazzino - qui è orribile, tutto è più puzzolente, muoiono diverse persone


Morte per avvelenamento di ogni tipo di sostanza organica o peggio, rifiuti medici, e tossici, siringhe che non sono la cosa peggiore. Carcasse di animali, l'arie è fetida, l'acqua puzza e il fumo che esce dal suolo ha colori indescrivibili.

Se chiedete ai vostri bambini quale uccello conosce o ha visto nella sua giovane vita, cosa risponderebbe?
Un passero? Un merlo? Un canarino? Un pappagallino? Un piccione? Una colomba?

I bambini della Chureca rispondono: Un Condor.
E' l'unico uccello che vedono nella discarica.






carlafamily


Le foto sono tutte state scattate dai volontari delle varie organizzazioni che operano in Nicaragua (disponibili sul Web)

27 commenti:

  1. Non è facile dire cose sensate dopo aver letto di queste vite...

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    1. Succede in questi casi che non si sappia che dire.
      Ciao Flo!

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  2. Ancora più difficile dirle con gli occhi gonfi. Vorrei postarlo per intero su FB, ma non so se riuscirò. Per intanto me lo metto nel cuore, ad uso e consumo personale per quando mi viene il ghiribizzo di cercare o comprare un qualcosa di assolutamente inutile.
    Grazie e ciao.

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  3. Incredibilmente ci sono riuscito. Spero lo vedano in molti e in molti ci pensino. Ancora grazie. Ciao.

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    1. Sono davvero felice che sei riuscito a postarlo su FB.
      Grazie per ciò che hai scritto.
      Vedi a volte qualcuno non capisce quando dico che essere stata in Nicaragua e continuare a volerci tornare mi ha totalmente cambiato la vita.
      Ho scoperto che è meglio misurare le cose e so perfettamente che vado contro il mondo consumistico che ci circonda. Non importa!
      Ho tutto, non mi manca nulla e sicuramente ho anche il superfluo, ma di chi vive queste realtà non mi posso dimenticare, li ho nel cuore, nella mente, nella vita e ne sono felice.
      Ciao gattonero!

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  4. Reportage sconvolgente! Tutti sappiamo come si vive nelle baraccopoli che esistono in ogni parte del mondo, paesi industrializzati compresi, ma si prova sempre una fitta al cuore quando si vedono queste immagini. Come sempre le prime vittime di questo degrado sono i bambini ai quali è preclusa ogni possibilità di un'infanzia spensierata e spesso anche di un futuro in un contesto non degradato.
    Buona giornata un abbraccio
    enrico

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    1. Quando ci sei stata in questi luoghi diventano parte di te. In un primo momento vorresti fare "tutto" per aiutare poi ti fermi e rifletti, concludi poi che non puoi di certo fare tutto ma qualcosa sì, sarà poco ma è qualcosa e poi vivi per tornare.
      Ciao Enrico!

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  5. Ho visto un documentario, una volta, su un posto così. Non so se sia proprio questo, ma le condizioni che descrivi nel post erano le medesime.
    E' assurdo tutto ciò, noi siamo davvero fortunati e viviamo fuori da altri mondi che, purtroppo, esistono.

    Moz-

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    1. Sì, ce ne sono altri di posti così, per esempio in Guatemala, Salvador, Honduras ma la Chureca in Nicaragua è il basurero più grande dell'America Centrale ed è anche molto conosciuto proprio perchè è come un paese. E' un altro mondo, è quasi surreale e dopo non ti dai pace che esista una vita laggiù.
      Incontriamo molti altri basureri mentre ci spostiamo da un posto all'altro ed in tutti troviamo bimbi che cercano tra i rifiuti un modo per sopravvivere e per sostenere le loro famiglie.
      A volte non riusciamo a scambiarci neppure una parola, nell'auto solo silenzio, Sono loro che ci vengono incontro e ci insegnano a sorridere.
      Un caro saluto Moz!

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  6. Ma è terrificante! Sconvolgente! So che esistono popoli che hanno fame, ma vedere questo video vuol dire cpire veramente cosa significa. E la cosa più terribile è pensare ai bambini, loro, le vittime preferite delle situazioni al limite, dalla guerra alla povertà estrema. Dovremmo vergognarci ogni volta che buttiamo qualcosa.

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    1. Cara Ambra ti assicuro che stare lì ti cambia la vita. Ogni cosa assume una nuova e più significativa dimensione. Non è un'infanzia rubata ma una vita rubata.
      Dopo aver conosciuto tanti di questi bimbi come pensi che mi sento quando vedo un bimbo che al supermercato fa i capricci perchè vuole il diario firmato?
      La mia mente va solo a quei bimbi ed il cuore mi piange a dirotto.
      Molti bimbi non possono andare a scuola perchè non hanno la divisa e i quaderni, cose che le scuole statali richiedono obbligatoriamente, con relative scarpe scure e calze bianche. Lo so che sembrano tutti accessori normali ma non per tutti è normale possedere questi oggetti..
      Immagina la gioia quando ricevono un quaderno a righe e uno a quadretti con una matita.
      Per loro significa andare a scuola.
      A volte sembro patetica, lo so, ma io mi lascio coinvolgere da queste vite.
      Un caro saluto Ambra!

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  7. Cara Cara, come è cattivo il mondo! Chi ne ha troppo e che non ha niente, non mi sento di aggiungere altro, solo tristezza è semplicemente ingiusto!!!
    Tomaso

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    1. Sì Tomaso, il mondo è cattivo ed ingiusto.
      Succede che ci dimentichiamo a volte che esistano realtà simili a quelle descritte ma io che ho visto, che sono stata lì non voglio dimenticare nulla anzi voglio ritornare e so che loro mi aspettano.
      Questa è la mia felicità!
      Un caro saluto Tomaso!

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  8. Terrificante!!! Ogni volta che vedo immagini simili o seguo documentari che mostrano queste tristi realtà resto sempre senza parole. Si, purtroppo so che in certe parti del mondo vi è un sopravvivere straziante, però vorrei davvero che non fosse cosi. Vorrei che le cose cambiassero perchè nessuno essere umano e soprattutto nessun bambino si merita questo schifo.
    un abbraccio

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    1. Sì Audrey, nessuno merita questo. Vi sono molte associazioni che cercano di aiutare questi bimbi e le loro famiglie affinchè individualmente ad avere prospettive future degne di essere chiamate vita.
      Ad alto livello pare che ci siano buone intenzioni ma che poi non portano ad alcun buon fine.
      Quindi ben vengano coloro che anche in piccolo danno una mano.
      Per prima cosa le famiglie devono capire che possono uscire da una condizione di ignoranza a livello di istruzione nella quale sono intrappolati. Una volta compreso questo riesciranno a vedere oltre.
      Un caro saluto Audrey

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  9. Dovremmo avere più rispetto verso l'ambiente ed il prossimo. Non ci sono parole!!

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    1. Il rispetto qui è stato calpestato da tempo, hanno anche calpestato la dignità umana.
      I governi hanno tante buone e belle parole ma gli ostacoli sono immensi. Solo coloro che da queste situazioni non ci vogliono ricavare nulla e che mettono del proprio fanno pasi, piccoli, ma li fanno.
      Un caro saluto Dany!

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  10. In questo momento non riesco a dir nulla, Carla...credimi e scusami...

    A presto

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    1. In effetti non è facile esprimersi venendo a conoscenza di queste realtà. Anche le mie prime reazioni sono state come di smarrimento. A presto Pino!

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  11. Ma tu sei stata lì e hai visto tutto questo? Oddio, come mi vergogno delle mie sciocche lamentele quotidiane.

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    1. Silvia sono le nostre lamentele quotidiane la normalità, questo invece non è normale perché è invivibile.
      si, ho camminato tra questi luoghi, le sensazioni fisiche è meglio se non le descrivo.
      Del Nicaragua ho conosciuto molti volti e questo è uno.
      Ciao Silvia

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  12. Non ci si crede che il 2014 e ancora persone costrette a vivere una vita così straziante...

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    1. Prima di tutto benvenuta in questo blog.
      Hai ragione, da non credere che nel 2014 si viva ancora così. La verità è che metà dell'umanità lotta ogni giorno per sopravvivere.
      Un caro saluto Lila

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  13. come si fa a guardare questo filmato e poi ritornare alla propria vita senza provare un brivido gelato lungo la schiena? E' sconvolgente ma è giusto divulgarlo, grazie !

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    1. sì, non è facile tornare alle proprie attività.
      Grazie cara per la condivisione
      Un caro saluto!

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  14. Terribile Carla, ancora di più perchè mi ricordo le cose orribili che mi hai raccontato una delle ultime volte che ci siamo viste...non ci sono parole.
    Un abbraccio.
    Antonella

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    1. E' proprio così, ci sono cose che a volte non si riesco proprio a scrivere, non si sa che termini usare per descrivere le ingiustizie che avvengono in certi luoghi.
      La vera gioia è vedere quanti di loro riescono a uscire da queste situazione e finalmente assaporare qualcosa che si possa definire vita. Certo una vita molto semplice ed umile ma una vita.
      Un abbraccio cara Antonella

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